Le foto
Note storiche

Basilica dei SS. Martiri.

Nel sito dell’attuale basilica nell’anno 397 d.c. vi furono martirizzati Sisinio, Martirio ed Alessandro, missionari originari della Cappodocia, inviati dal vescovo di Trento per portare il vangelo agli abitanti della valle ancora pagani.







San Romedio.

Romedio visse tra il IV e il V secolo, erede di una ricca famiglia bavarese, signore di un castello nei pressi di Innsbruck e proprietario di saline nella valle dell'Inn; dopo un pellegrinaggio a Roma, donò tutti i suoi beni alla chiesa, ritirandosi in eremitaggio nella Val di Non in alcune grotte esistenti ancora oggi nei pressi del santuario. Lo seguirono due compagni, Abramo e Davide. Si narra che un giorno, dovendo recarsi a Trento per salutare Vigilio, allora vescovo della città, chiese a Davide di sellargli il cavallo: il discepolo tornò con la notizia che un orso aveva sbranato il cavallo. Romedio non si scompose e gli ordinò di sellare l'orso, il quale – ecco il portento – docilmente si lasciò mettere la sella, conducendo poi Romedio fino a Trento.
Il santuario è costituito da cinque chiese costruite nell'arco di circa novecento anni fra il 1000 e il 1918. Le cinque chiese sono state costruite a ridosso di una ripida parete di roccia e sono unite tra loro dai 130 gradini di una spettacolare scalinata

Fondo e il pellegrinaggio

Si racconta che nel 1482 una forte pestilenza colpì tutto il territorio del trentino; questa decimò Fondo riducendone la popolazione a solo sette famiglie. I rappresentanti di ciascuno di tali nuclei familiari risparmiati dal morbo avrebbero fatto voto di recarsi in pellegrinaggio a Santiago di Compostela e, dopo il loro ritorno, avrebbero fatto dipingere sui muri esterni delle loro abitazioni l’immagine di San Giacomo Maggiore (affreschi ancora presenti su qualche abitazione) al quale essi attribuivano la loro salvezza.