Abbazia di Montecassino
Le foto
15 luglio 2016: Roccasecca - Montecassino 18,5 km

Riuniti intorno al tavolo per lo sfrontato gozzoviglio mattutino, sigilliamo il patto di ferro: conquistare Montecassino per l'ora … di pranzo! Discendiamo dal borgo alto per incrociare la strada carrabile da percorrere per vari chilometri fino al Santuario della Madonna delle Grazie. Il cielo coperto da nuvole più che diffuse non è un dispiacere ma, mentre percorriamo la strada che costeggia il fianco della montagna, seguiamo con lo sguardo nuvoloni minacciosi che già scaricano il loro peso su ampie zone della vallata. Percorsi quattro/cinque chilometri ecco l'incrocio principale del paese Castrocielo; dell'isolato del Municipio, posto a livello stradale, fa parte un bar con veranda dotata di ampia copertura. Avvertiamo già da qualche minuto il cadere di gocce d'acqua e allora ci accomodiamo con decisione sotto la suddetta struttura, regalandoci un rifocillo, in attesa che spiovi e si allontanino i neri nuvoloni che corrono sopra la nostra testa. Passato il pericolo torniamo sui nostri passi con una breve sosta a Capodacqua per ammirare un bel laghetto popolato da famiglie di anatre che scivolano con leggerezza a pelo d'acqua. Il successivo abitato di Piedimonte, come la maggior parte di quelli fin qui visti o toccati ha una parte bassa nel piano, mentre il borgo alto è raggiungibile, come spesso accade e questo abitato non fa eccezione, percorrendo una salita mozzafiato. A ridosso delle prime case dell'abitato una fontana, forse più che miracolosa, visto l'assembramento di gente che le gravita intorno con decine di contenitori per rifornirsi del desiderato sostentamento liquido. I pellegrini non usufruiscono del diritto di precedenza e ciò induce a continuare imperterriti risalendo la ripida via, che termina nella parte alta del paese, dove in beata solitudine, si concede all'assalto (!) pellegrino, una fontana con la stessa qualità d'acqua di quella giù in basso!! Un lavoratore lì presente ci indica una croce in cima alla montagna oltre il paese; è la Stella Polare per Montecassino. Dopo qualche tornante in piano con salita finale abbastanza ripida, all'uscita del Comune di Villa Santa Lucia, fronteggiamo la chiesa "Madonna delle Grazie". Dallo spiazzo antistante prendiamo il sentiero che si inoltra nella montagna. Noi creduloni pensavamo di cimentarci con un paio di curve, due rettifili in salita mediamente duri fino al profilo esterno destro della montagna e lì esultare: ci siamo! Troppo semplice per essere vero. Ogni volta il profilo sembra spostarsi oltre; l'aggiramento e la risalita del monte non conoscono sosta. Dopo più di un'ora a calpestare sassi, pietre, evitare arbusti spinosi, finalmente sull'altra cima di questo massiccio separata da un piano con modesti saliscendi, si mostra in tutta la sua imponenza l'abbazia di Montecassino. Superiamo una cascina abbandonata che a breve scopriamo essere stata il centro sia di comando sia ospedaliero degli alleati nella battaglia dell'omonimo monte. Ci portiamo ai piedi dell'imponente fortificazione percorrendo la via seguita dal 5°, 3° fanteria e 4° reggimento corrazzato delle forze polacche i cui caduti, nella cruenta battaglia per la conquista della fortezza, riposano nel "memoriale polacco" ubicato in un ampio spazio a forma di croce prima dell'ultima e breve salita che conduce sul retro dell'abbazia; abbazia la cui estensione copre tutta la cima del monte su cui è edificata. Sono le 14.30, nessuna traccia della presenza di punti di ristoro quindi, varchiamo la soglia per un giro turistico all'interno del complesso. Nel primo cortile interno un monumento raffigurante San Benedetto sostenuto da due monaci nel momento di lasciare il mondo terreno. Nel secondo cortile che separa il primo da un terzo, una scalinata porta allo spiazzo antistante la Basilica. Ai lati della scalinata troneggiano due grandi statue raffiguranti San Benedetto e Santa Scolastica, sorella gemella; sul lato opposto della scalinata ampi archi offrono al visitatore una più che bella vista della pianura giù in basso. Una vista simile la si apprezza attraverso l'arco, ora aperto, del grande portone d'ingresso che guarda la città di Cassino distesa alla fine del ripido crinale Ovest di Montecassino. Il pellegrinaggio ha la sua conclusione nell'omaggiare San Benedetto sepolto insieme a Santa Scolastica nello stesso loculo ai piedi del retro dell'altare maggiore. Il pranzo è saltato così, in uno stato di abbandono, ci mettiamo in paziente attesa della corsa della navetta, prevista alle 17.05, con cui raggiungere Cassino nella comodità di un "calesse" inghiottito dalla lunga e stretta strada di otto chilometri di tornanti che discendono il fianco del monte. Il capolinea è a cinquanta metri dal nostro albergo. E' ora di lasciare i panni pellegrini e prepararci per una cena più che rinforzata da gustare in allegria, sotto un gazebo della trattoria "Asado", al suono del cadere di una rinfrescante pioggerellina.