Visita al Santuario di Montserrat
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Introduzione al diario
I “soliti noti” peregrinos: Arcangelo, Clelio, Francesco, Orlando, Walter, ancora ammaliati dal fascino dell'ultimo pellegrinaggio terminato in terra di Spagna, hanno visto la nuova sirena nel “cammino Aragonese” dalla cittadina di Jaca con “destino” Puente la Reina.
Tutto è pronto per questa ulteriore esperienza di vita in cui mescolare sacro e profano, fatica e momenti d'ozio, l'isolamento del cammino con l'affollamento cittadino, vivere l'ambiente naturale e di contrasto il serraglio della città.
La pianificazione del viaggio prevede l'utilizzo dell'aereo, treno, pullman, auto a noleggio, taxi e chiaramente solide gambe supportate da buoni piedi con idonee scarpe; fondamento della logistica è stata la ricerca e conseguente prenotazione degli Hotel ed Albergue dove fermarsi al termine di ogni tappa; se salta per un imprevisto qualche ingranaggio, possiamo dire:” bella non è!” ma ciò, ormai, è un recondito pensiero

 

13 luglio 2015: Traferimento a Barcellona

Come spesso accade l'ansia si prende gioco della lucidità mentale. Non è ancora sorto il sole, Arcangelo mi chiama al cellulare (per fortuna ancora spento); non avendo avuto soddisfazione, qualche minuto dopo (sono le 4.35 a.m.) cerca Clelio (anche lui off-line) non vedendoci arrivare come da supposto accordo (in realtà l'orario previsto era per le 4.30 p.m.), l'allarme scatta nella sua testa:” sono partiti? si sono dimenticati di me?”.
Tale preoccupazione è giustificata dal recente episodio legato all'ultima, in ordine cronologico, delle nostre periodiche escursioni montane; un pomeriggio, pochi giorni prima del pellegrinaggio, Arcangelo mi telefona e con voce pimpante dice:” allora Walter, domani mattino ti passo a prendere!”, immediata la mia risposta: “per cosa?”, e lui sempre più spumeggiante: “per andare in montagna come mi hai informato con l’SMS!”. Il dettaglio era che il messaggio si riferiva allo stesso giorno ma della precedente settimana!! E' proprio vero, Arcangelo non è uno smanettone di smartphone. Alle ore 20.00 il volo da Ancona per Barcellona con pernotto in un Hotel nei pressi della grande area adiacente l'aeroporto catalano. Nella sala d'aspetto dell'aeroporto di Ancona, il fotografo ufficiale del gruppo ed il” giovane” aiutante scattano le prime istantanee ... non proprio alla meglio gioventù! Non è trascorso un minuto e già l'iperattivo pellegrino (?) intavola una conversazione con un giovanotto, anche lui in attesa, snocciolando tutti i cammini già compiuti. Come diavolo fa ad aprire sempre una conversazione con chiunque sfruttando ogni minuto di sana pausa? Messo piede a Barcellona, una ventata di frenesia ci avvolge nella ricerca del bus navetta dell'Hotel da raggiungere entro le 23.00. Tale esigenza è figlia del fatto che fino a quell'ora è aperto l'annesso ristorante. L'intento va deluso e l'unica possibilità che rimane per assecondare lo stomaco è il bar dell'albergo (aperto fino all'una della notte) dove cibarsi con: “piatti freddi spagnoli”, ovvero qualche fetta di salato e jamón non proprio affascinante, però il conto … è strabiliante. Siamo oltre la mezzanotte, uno di noi (non è difficile indovinare chi) rimpiange il terzo piatto di pasta rifiutato il mezzodì ormai alle spalle. Più che indugiare è meglio andare a letto e sperare di rifarsi il mattino seguente con la colazione a buffet, dove sfrenare tutta la nostra forza distruttiva verso le varie pietanze, per rifarsi del salasso notturno: la missione è stata compiuta alla perfezione. Inutile dirlo, come al solito, una frazione di secondo dopo essere entrati in camera c'è chi (non merita di essere citato) già dorme come più non si può e torna, puntuale, la “benevola” invidia.