Il ritorno
21 luglio - Il ritorno

Nella prima mattina di domenica, ormai accantonate nello zaino le vesti di pellegrini, non rimane altro che iniziare il viaggio verso Sud limitandoci ad essere spettatori o meglio comparse della rappresentazione in cui l’attore principale della giornata sarà Orlando impegnato a ricondurre tutti noi, con perizia e sobria velocità, ai familiari lidi.

 

Congedo
Prima che il gradito e paziente lettore termini la lettura, un tentativo di risposta al lecito interrogativo “Chi è il pellegrino?” e all’altrettanto comprensibile dubbio “Perché vi dite pellegrini?



“pellegrino” è colui che attraversa i campi, cioè uno che viaggia, che va di luogo in luogo”.

“Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi ...; fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità”. dalla seconda lettera ai Corinti di San Paolo, instancabile apostolo, a piedi, a cavallo, su un carro ha percorso in lungo e in largo il mondo allora conosciuto”.

 


 

E’ certo vero che noi riposiamo in comodi letti, disponiamo di cambi di riserva, scarpe tecniche, ci dilettiamo con abbondanti colazioni, innaffiamo con prelibato nettare le cene nei ristoranti però, la fatica, sudore, sete e fame estemporanee sono vere nel nostro modesto andare, facendo scorrere così in noi durante il cammino, una goccia, anche se piccola, dello “spirito paolino”.